Continuo la riflessione sull’efficacia della formazione e dei corsi di aggiornamento docenti, a partire dall’esperienza come appartenente al gruppo Scintille.it, con cui dal 2001 svolgo la formazione e l’aggiornamento di gruppi di docenti in tutta Italia.
Come dicevo nel post “Cosa rende efficace la formazione docenti? PNL e Cooperative Learning”, “I nostri numeri come gruppo sono abbastanza alti: dal 2001 ad oggi sono oltre 456 i corsi svolti. Siamo certe del nostro impatto positivo nell’immediato, i nostri corsi hanno delle percentuali di gradimento molto alte, mentre siamo altrettanto consapevoli di come l’impatto nel medio e lungo termine non sia affatto scontato e mi sono chiesta come mai.”
Date le mie simpatie per la PNL (sono Master Practitioner), ho usato la piramide dei livelli logici, uno strumento di analisi che solitamente applico nella consulenza , per individuare possibili indizi di efficacia o inefficacia del nostro lavoro. La logica indispensabile da usare è quella del miglioramento continuo.
Ripasso dei livelli logici per i corsi di aggiornamento docenti
Nel precedente articolo ho approfondito come i nostri corsi di aggiornamento docenti agiscano efficacemente sui primi livelli della piramide dei livelli logici, cioè
- AMBIENTE: è il contesto esterno, fisico e culturale, nonché il momento specifico nel tempo. È dove troviamo i limiti e le risorse ambientali.
- COMPORTAMENTI: sono azioni e reazioni fisiche osservabili, prodotte del sistema psicomotorio, gli schemi di lavoro, le routine o abitudini; nel caso del corso di formazione, sono le azioni implementate dai presenti in aula.
- CAPACITA‘: sono mappe mentali, piani e strategie cognitive, che implicano la padronanza di intere classi di comportamenti, cioè la conoscenza di come si fa qualcosa. Sono le abilità decisionali, la creatività, le abilità di apprendimento e di memorizzazione, le abilità sociali
Livelli logici più alti e corsi aggiornamento docenti
Gli altri livelli, ancora da esplorare, sono:
- Convinzioni : una credenza o convinzione è un programma mentale frequentemente espresso ed influenzato dal linguaggio, che stabilisce modelli di comportamento nelle nostre vite. Una classe speciale di convinzioni, particolarmente rilevanti per l’apprendimento, sono le aspettative, cioè la nostra valutazione su quanto l’obiettivo sia raggiungibile e quando noi siamo in grado di fare ciò che vorremmo. Le aspettative influenzano il modo in cui agiamo per ottenere ciò che ci interessa.
- Un valore è una credenza specifica dotata di una forte carica emozionale, interconnessa con altri valori, che definisce cosa è importante per noi e perché. Tra i valori delle formatrici: il rispetto dei ritmi di apprendimento degli allievi, la cooperazione, la leggerezza e il divertimento come facilitatori dell’apprendimento.
Convinzioni e valori costituiscono il motivo per cui agiamo, forniscono la motivazione e le linee guida della nostra azione.
Ci sono tante convinzioni e valori che entrano in gioco nella relazione con l’altro. Quali vengono coinvolte nel processo di formazione? - Identità: si riferisce al senso di CHI siamo. La percezione dell’identità organizza le nostre convinzioni, valori e le nostre capacità all’interno di un singolo sistema. Essa si collega alla percezione di noi stessi in rapporto ai sistemi più grandi di cui siamo parte, determinando il nostro senso di “scopo”, “ruolo”, “mission”.
Chi sono i partecipanti ai corsi?
Di solito si oscilla tra gruppi costituiti da volontari interessati alle tematiche, e gruppi che coinvolgono obbligatoriamente tutto il personale docente, anche i precari e i nuovi arrivati. Soprattutto per alcuni, la questione della motivazione diventa essenziale per il coinvolgimento nel lavoro.
Chi sono i formatori di Scintille? Formatrici/formatori che non operano in quanto singole professioniste, ma come parti di un gruppo che condivide una visione della scuola e alcuni valori fondamentali.
Quanto contano le convinzioni e i valori individuali per l’efficacia dei corsi di aggiornamento docenti?
La gerarchia dei livelli logici può costituire un riferimento utile a comprendere il funzionamento di un sistema, sia esso un individuo o un’organizzazione. Serve anche per analizzare quanto accade nel corso di una esperienza, oltre che per coglierne le opportunità ed i limiti.
Nel precedente post “Cosa rende efficace la formazione docenti? PNL e Cooperative Learning”, ho approfondito i livelli dell’ambiente, del comportamento e delle capacità. Stavolta parliamo dei livelli logici più alti, su cui è necessaria una maggiore cautela nello stabilire possibili connessioni con la formazione svolta.
- CONVINZIONI: a livello di progettazione dei corsi di aggiornamento docenti, le convinzioni dei formatori di Scintille.it sono coerenti con i contenuti proposti e con la metodologia usata. Condividiamo convinzioni quali “la cooperazione è fondamentale per migliorare individualmente”, “la relazione media l’apprendimento”, “si impara facendo”, “tutti possono cambiare”, “sii il cambiamento che vuoi vedere nel mondo”.
Diverso è riflettere sulle convinzioni degli allievi. Le loro convinzioni sulla cooperazione tra colleghi, sul lavoro di gruppo tra studenti, sul senso dello stare in formazione, rimangono implicite, pur rivestendo una notevole importanza.
Il livello di cambiamento personale toccato da un corso di formazione sul Cooperative Learning non è esplicitamente quello delle convinzioni. Tuttavia, un percorso formativo, in generale, porta a “sfiorare” sicuramente una specifica categoria di convinzioni che sono le aspettative. Ciò che il partecipante crede essere vero rispetto a:
· RISULTATO: È possibile usare la metodologia didattica con successo? Il metodo funziona?
· AUTOEFFICACIA: Sono capace di usare questo metodo? Ho le risorse per applicare ciò che sto apprendendo? - VALORI: un corso di aggiornamento docenti non intende modificare valori personali. Tuttavia, qualsiasi proposta formativa ha un riferimento, seppur implicito, a valori guida. Chi frequenta un corso sul Cooperative Learning si trova di fronte alla possibilità di dare valore ad un modo diverso di fare scuola, che premia la cooperazione contro la competizione e l’individualismo. Chi usa l’Apprendimento Cooperativo dà valore all’eterogeneità del gruppo classe, crede nelle risorse dell’interdipendenza positiva, nella democrazia delle regole condivise.
È possibile che le persone che hanno già in sé valori simili trovino nella metodologia la possibilità di tradurre in azione quanto credono importante, mentre chi non ne condivide i valori, trova un vantaggio meno solido nell’utilizzo in classe del Cooperative Learning.
Questo livello logico potrebbe costituire una delle variabili intervenienti per spiegare i motivi di successo o non successo dei corsi in questo contesto: è possibile che le persone che hanno deciso di continuare l’avventura del Cooperative Learning condividessero i valori sottesi alla metodologia. - IDENTITA‘: il corso sulla metodologia didattica non tocca il tema dell’identità personale. Chi è l’insegnante, come si definisce in rapporto alla professione, al contesto, a chi lo circonda nell’ambiente lavorativo non sono questioni affrontate nel percorso di formazione. Nella pratica, in modo implicito, tuttavia, le metafore dell’identità professionale costituiscono stimoli per la riflessione.
Chi è il docente che usa l’apprendimento cooperativo? È il regista della sua classe, il direttore d’orchestra che imposta e dirige la musica dei gruppi, non è l’attore protagonista che mantiene la centralità del palcoscenico della classe per la maggioranza del tempo.
Forse questo livello logico diventa il “compito per casa” degli insegnanti che per loro natura riflettono su loro stessi e riportano ciò che fanno nella pratica quotidiana (i loro comportamenti e il loro saper fare) ai livelli logici più alti, a ciò che credono e a chi sono.
Il ruolo speciale delle aspettative
Capita spesso che inizialmente ci sia scetticismo circa l’uso di un metodo che pone il gruppo al centro della didattica. Le esperienze precedenti nell’uso di lavori di gruppi sono state spesso deludenti, o difficili da portare a compimento. Spesso si attribuisce all’esterno la causa dei problemi in classe (sono i ragazzi, è il programma troppo ampio, i tempi troppo scarsi, ecc.). Ci si chiede come salvaguardare il rispetto del programma, come garantire gli allievi più dotati, come recuperare casi specifici di disagio o come inserire ragazzi con disabilità.
Come dicevo nel paragrafo precedente, due tipi di aspettativa contano nella possibilità di applicare il Cooperative Learning.
Aspettativa n. 1. Il risultato: davvero queste tecniche funzionano?
Di fatto, chi partecipa al corso ha l’opportunità di verificare quanto la metodologia possa funzionare perché la sperimenta direttamente. Scopre, spesso con grande sorpresa, che collaborare è un modo interessante e persino divertente di lavorare, nonostante la complessità delle attività da svolgere. Basandosi sull’esperienza personale, e sulle informazioni di carattere teorico che vengono fornite dalle formatrici, sulle numerose ricerche a supporto del metodo, l’insegnante arriva ad accettare che, nella maggioranza dei casi, sia possibile usare il Cooperative learning per imparare. L’aspettativa n.1 è soddisfatta.
Aspettativa n. 2. L’autoefficacia: davvero posso farcela ad usare il cooperative learning?
Circa l’aspettativa n.2, l’autoefficacia, un corso di aggiornamento docenti base non è sufficiente a sostenerla in rapporto all’applicazione della metodologia del Cooperative Learning.
Ciò che capita di solito nel corso base è che le persone più curiose, intraprendenti, disponibili, sperimentano quasi immediatamente almeno una delle tecniche usate nella formazione quando rientrano nelle loro classi, spesso con sorprendenti risultati positivi.
Tornando nel nostro contesto formativo, hanno ulteriori esperienze personali su cui riflettere e questo contribuisce ad accrescere il loro senso di controllo sulla nuova metodologia.
Cresce allora il loro senso di autoefficacia e la motivazione a continuare il percorso di apprendimento da un lato e la pratica guidata dall’altro.
La conclusione del corso, tuttavia, obbliga i singoli a continuare la loro sperimentazione in autonomia, esponendosi al naturale rischio della frustrazione di fronte ad una pratica che richiede tempo, costanza, disponibilità ad accogliere l’errore e riflessione su di esso. Ciò non è tanto semplice da soli.
In questo senso, la continuità della formazione oltre il corso base consente di lavorare sull’autoefficacia delle persone più interessate, in quanto le attività successive possono essere rivolte solo a chi è più motivato ad apprendere. I partecipanti possono essere accompagnati dalla supervisione nell’applicazione della metodologia e possono verificare sul campo di avere le risorse necessarie per usare con successo l’apprendimento cooperativo.
Il percorso formativo base sollecita quindi sia aspettative sul risultato sia sull’autoefficacia, perché altamente coinvolgente nelle attività pratiche e strutturato in modo da raggiungere un buon grado di successo nel trasferimento di conoscenze e nell’attivazione di nuove capacità di uso del Cooperative Learning.
Effetti di corsi di aggiornamento docenti sul Cooperative Learning
Ciò che è emerso nella pratica di questi anni è che ci sono stati numerosi casi in cui il cambiamento innescato a livello individuale e di piccolo gruppo ha superato il limite del contesto dell’aula di formazione arrivando nelle aule dei singoli docenti, e favorendo cambiamenti nelle relazioni dei gruppi insegnanti.
Ciò è accaduto anche laddove il corso di aggiornamento docenti si è concentrato nella facilitazione di esperienze cooperative di lavoro e nella trasmissione di informazioni sulla metodologia didattica, dando come effetto immediato l’acquisizione di conoscenze specifiche sui modelli e gli autori di Cooperative Learning.
Così facendo si è lavorato sui livelli logici dell’ambiente, dei comportamenti e delle abilità. Di per sé, il Cooperative Learning può rivelarsi un’utile struttura di attivazione indiretta e sostegno di competenze relazionali e valori cooperativi per la costruzione di comunità di apprendimento.
Noi misuriamo il successo dei corsi di aggiornamento docenti, in termini di
- costanza nella prosecuzione della formazione
- impegno nell’uso del metodo cooperativo
- apertura verso realtà esterne alla propria scuola
- sostegno reciproco tra docenti.
Quando questo successo, può essere spiegato da quello che Robert Dilts considera fondamentale per la riuscita di un sistema nel tempo, sia esso una singola persona o una intera organizzazione: la coerenza delle sue parti e dei livelli che lo costituiscono. Ciò che rende il sistema forte e flessibile al tempo stesso, è l’allineamento tra i suoi livelli.
Conclusione
Come Scintille.it operiamo per costruire proposte formative coerenti al loro interno sia rispetto ai contenuti “disciplinari” sia rispetto ai livelli logici sottesi alla nostra azione.
Rimane aperta la sfida nel confronto con le caratteristiche dei sistemi, individuali ed organizzativi, con cui interagiamo. Forse ciò che è serve di attivare nel tempo è un processo di crescente allineamento dei livelli logici nel sistema scolastico su cui si agisce per favorirne un cambiamento duraturo.
Se così fosse, allora la sfida per chi si occupa di corsi di aggiornamento docenti diventa quella di trovare modi per favorire la costruzione progressiva di un allineamento tra ambiente, comportamenti, capacità, valori e convinzioni e identità nei partecipanti alle proprie iniziative.
Se hai apprezzato questa riflessione sull’impatto dei livelli logici nella crescita professionale, leggi cosa è il TEACHER COACHING
Bibliografia
R. Dilts, Il manuale del coach, NLP Italy, Urgnano (BG), 2003.
R. Dilts, I livelli di pensiero, NLP Italy, Urgnano (BG), 2003.
R. Dilts, T. Hallbom e S. Smith, Convinzioni. Forme di pensiero che plasmano la nostra esistenza. Astrolabio, Roma, 1998.
Ripreso e modificato dall’articolo Formazione docenti sul Cooperative Learning. Riflessioni sull’efficacia con la PNL pubblicato sul sito di Scintille.it nel giugno 2015