Tranne rarissime eccezioni, la selezione per il lavoro implica una forte competizione. Comporta un certo numero di tentativi che non vanno a buon fine.
Rispondiamo ad annunci delle agenzie per il lavoro1 o delle aziende private che cercano direttamente sui portali specializzati. Cerchiamo le offerte di lavoro sui siti istituzionali delle aziende che potrebbero avere posizioni aperte di nostro interesse.
Non ultimo, esploriamo anche opportunità di collaborazione con la Pubblica Amministrazione.
Cercare lavoro richiede una serie di operazioni strategiche con varianti che dipendono proprio da chi è il nostro interlocutore. Vediamole una alla volta.
Chi ti sta selezionando? Tipologia di interlocutore
C’è un accurato studio dell’interlocutore da fare prima ancora di inviare il curriculum e la lettera di presentazione. Le informazioni che troveremo orienteranno la nostra risposta all’annuncio di lavoro e ci prepareranno ad affrontare anche psicologicamente ciò che ci aspetta.
Distinguiamo prima di tutto tra realtà pubblica e privata. Il modo di selezionare il personale cambia fortemente:
- Azienda privata: Quando ci approcciamo al mercato del lavoro ci sono alcune informazioni generali che occorre conoscere, che riguardano ad esempio la complessità del processo di selezione che è direttamente proporzionale alla grandezza dell’azienda (micro, piccole, medie, grandi). Se l’azienda è piccola posso ragionevolmente aspettarmi solo un colloquio dopo l’invio del cv, mentre devo essere pronto a più passaggi selettivi se l’azienda è grande (dai test preselettivi, ai colloqui tecnici, alle prove di gruppo, al colloquio motivazionale).
Guarda questo video per avere un’idea delle possibilità
- Ente pubblico: l’ente pubblico ha le sue specifiche regole che vanno seguite con particolare attenzione al fine di essere presi in considerazione. Mancare di mandare un documento, o non considerare la data di scadenza di un avviso pubblico o un bando di concorso determinano l’esclusione per vizi formali.
Capire chi ci selezionerà è una parte preparatoria essenziale per predisporre il necessario a candidarci.
Dove troviamo queste informazioni? Internet è ormai una risorsa inesauribile: il sito, il profilo aziendale su LinkedIn o Facebook o Twitter dicono molto e ci aiuteranno a cogliere il linguaggio aziendale, i valori e la mission, elementi che potrebbero esserci utili se superiamo la prima fase della selezione, cioè quella del curriculum. Leggi articolo
Cosa cerca l’azienda e cosa c’è scritto nell’annuncio?
Leggere con grande cura gli annunci evita di commettere errori grossolani e di aumentare la percentuale di rifiuti espliciti o di silenzi eterni con cui facciamo i conti.
L’annuncio contiene informazioni fondamentali che il selezionatore ha inserito intenzionalmente. Di solito è la job description, la descrizione analitica delle principali caratteristiche di una posizione lavorativa. Gli annunci di lavoro sono molto diversi tra loro per completezza di informazioni. Diciamo che una buona descrizione contiene:
- Presentazione dell’azienda: chi è, cosa fa
- Titolo del ruolo: nome della posizione lavorativa per cui si cerca il candidato (sales assistant/direttore di filiale/educatore/operatore di magazzino…)
- Mansioni del lavoro da svolgere: i compiti e le attività che bisogna svolgere adeguatamente. Ad esempio, per il Commis di sala e commis di cucina: accoglienza dei clienti in sala, gestione delle comande, presentazione dei menù e dei piatti e aiuto dello chef in cucina nella pulizia e il riordino degli ambienti
- Competenze richieste (hard e soft skills): l’annuncio specifica cioè cosa bisogna sapere (conoscenze) e sapere fare sia in senso strettamente tecnico (hard skills), sia nelle competenze organizzative e relazionali (soft skills)
- Riporti gerarchici: a chi si risponde del proprio lavoro.
È sempre così? Assolutamente no. Frequentemente gli annunci sono parziali rispetto alle informazioni utili per il candidato. Ecco un paio di esempi ripresi dal web:
xxxxxxxxx, azienda italiana leader nel settore odontoiatrico e in fase di forte espansione sul territorio nazionale . (= presentazione dell’azienda)
seleziona Receptionist per il proprio ambulatorio di Roma xxxxxxx . (= ruolo lavorativo)
La risorsa si occuperà delle seguenti attività (= mansioni):
- accoglienza del paziente;
- gestione delle agende degli odontoiatri tramite gestionale;
- spiegazione dei trattamenti ed assistenza ai pazienti sulle diverse forme di pagamento;
- pagamenti e fatturazione relativi ai trattamenti svolti;
- lavoro amministrativo legato alla gestione dell’ambulatorio.
Requisiti minimi richiesti (=competenze tecniche e trasversali):
- pregressa esperienza nel ruolo e nel settore odontoiatrico (ambulatori e/o studi odontoiatrici);
- ottima attitudine ai rapporti interpersonali ed al contatto con il pubblico;
- massima flessibilità, dinamismo, capacità di lavorare in team e disponibilità all’affiancamento ed alla formazione.
Si offre una collaborazione full time all’interno di una struttura innovativa ed accogliente e la possibilità di crescita professionale.
Durata contratto: 6 mesi
Contratto di lavoro: Tempo pieno, Tempo determinato
Disponibilità: turni
Ecco un altro esempio, meno completo e più vago.
xxxxxxxxx . (= presentazione dell’azienda)
cerca per ampliamento personale figura di receptionist . (= ruolo lavorativo).
Si richiede bella presenza e conoscenza della lingua inglese, conoscenza specifica programmi Windows.
Esperienza: Receptionist: 1 anno (Preferenziale)
Lingua: Inglese (Preferenziale)
(=competenze tecniche e trasversali)
Contratto di lavoro: Tempo pieno, Tempo indeterminato
Stipendio: €1.200,00 – €1.500,00 al mese (=compenso, spesso non inserito negli annunci)
Disponibilità: Turno diurno
Come funziona il processo di selezione per il lavoro?
Ci stiamo autocandidando? A quale annuncio stiamo rispondendo? Stiamo rispondendo ad un bando di concorso? Il processo di selezione cambierà di conseguenza. In generale, le tipologie di prove di selezione sono le seguenti:
-
Analisi del curriculum: spesso non ci rendiamo conto che il processo di selezione dell’azienda inizia nel momento in cui rispondiamo all’annuncio. Che le caratteristiche del curriculum vitae e della lettera di presentazione dicono moltissimo di noi e che occorre partire da una attenta analisi dell’azienda e dell’annuncio di lavoro per adattare la nostra comunicazione scritta in modo da risultare adeguati alle aspettative. Errori sciocchi che trasmettono trascuratezza, frettolosità, superficialità sono facilmente individuabili leggendo un cv disordinato, con errori di ortografia, magari una lettera di presentazione copia e incolla che ha l’intestatario sbagliato.
- Test preselettivi: solitamente sono quiz a scelta multipla da svolgersi in un tempo prestabilito, in numero variabile, che possono essere
- Attinenti al contenuto del lavoro
- Cultura generale
- Lingua straniera
- Test cognitivi che misurano le capacità logiche o matematiche
- Prova scritta (per gli enti pubblici soprattutto) sulle materie oggetto del lavoro
- Prova di gruppo: gli assessment center sono valutazioni di gruppo. Di solito sono organizzate mettendo assieme più candidati che devono portare avanti un compito dimostrando di possedere attitudini al teamwork e capacità di collaborazione e proattività. Per ulteriori informazioni visita questa pagina.
- Colloquio tecnico: in base alla complessità della selezione può essercene più di uno, sui contenuti del lavoro e sulle competenze tecniche connesse
- Colloquio motivazionale: serve a consentire all’azienda di comprendere se sei la persona giusta in termini di motivazione. Molto frequentemente si cerca lavoro spinti dall’urgenza di trovare una soluzione economicamente interessante. Ma questo non basta per svolgere al meglio il lavoro per cui ci si propone. La motivazione personale non può essere solo economica. Perché? Ecco alcuni motivi:
- Se trovi di meglio farai presto ad andartene. Per l’azienda vuol dire avere investito in una risorsa e ritrovarsi daccapo dopo poco tempo.
- Se non hai una motivazione profonda, tendi a lavorare male. Trovare senso al proprio lavoro, apprezzarlo, vuol dire essere più pronti a coinvolgersi, ad impegnarsi, a fare bene, a mettersi in discussione in modo costruttivo se si sbaglia. Questo ha molto valore per l’azienda e rende chi lavora maggiormente soddisfatto della qualità del tempo speso al lavoro.
Cosa possono chiederti ad un colloquio motivazionale? Ecco di seguito alcuni link dove troverai input utili per prepararti al colloquio
- Adecco: domande tipiche e struttura
- Monster: Le migliori domande da fare al candidato in un colloquio
Suggerimenti per attraversare quasi indenni un colloquio di selezione per il lavoro
Il “quasi” è d’obbligo per me, perché essere selezionati comporta una grande tensione, tanti pensieri e l’esigenza di mantenersi molto focalizzati sia su di noi, su come ci sentiamo, su cosa desideriamo, ma anche sull’altro, che nel nostro caso è l’azienda, o l’ente, che ci seleziona.
- Coltiva le tue competenze di vita
Il primo suggerimento ha a che vedere con la cura di sé. Dobbiamo mantenere la giusta prospettiva per proteggere la nostra salute, fisica e mentale. Ricordiamo che stare bene è fondamentale e che il lavoro è solo una componente, seppure molto importante, della nostra vita.
Assumiamo una prospettiva in cui cercare lavoro è un compito che richiede l’uso efficace di competenze di vita. Quali sono? Eccole:
- EMOTIVE – consapevolezza di sé, gestione delle emozioni, gestione dello stress
- COGNITIVE – risolvere i problemi, prendere decisioni, pensiero critico, pensiero creativo
- RELAZIONALI – empatia, comunicazione efficace, relazioni efficaci.
Sono molte, vero? Secondo l’OMS sono essenziali per consentirci di rispondere adeguatamente alle sfide e alla difficoltà che la vita ci propone.
- Ricorda che tutto è comunicazione
Non solo quello che dici e come lo dici conta moltissimo, ma anche l’abbigliamento è un elemento di comunicazione. Quindi, se arrivi alla fase della selezione in cui incontri i tuoi selezionatori, è fondamentale fare attenzione al dress code della situazione. Un abbigliamento appropriato rispetto alla situazione servirà a superare l’ostacolo della prima impressione e trasmettere sicurezza e affidabilità.
Ma come vestirsi? Non esistono regole fisse ma linee guida che possono orientare la scelta. La premessa è che devi sentirti a tuo agio nell’abito che scegli, nel rispetto della situazione. Quindi se ti vesti sempre in felpa e jeans, considera che quasi certamente non andrà bene. Regole generali dicono di non esagerare:
- Evita colori sgargianti e contrasti forti
- Evita profumi forti
- Dimostra cura di te e rispetto per l’ambiente e la situazione
- L’abbigliamento formale non è mai sbagliato, seppure con un tocco personale.
Ecco altri suggerimenti altrove.
- Prima del colloquio di lavoro: consigli per non farsi trovare impreparati
- Che cosa indossare a un colloquio di lavoro? Scoprilo con i nostri consigli!
- Non sottovalutare la preparazione al colloquio
Informati e preparati, come se fosse un esame da sostenere. Esercitati a rispondere alle domande che potresti ricevere, servirà a sentirti più sicuro. Prepara le risposte alle domande più probabili e ripeti davanti allo specchio, servirà a creare un’abitudine a parlare di te e a farti sentire più sicuro.
Esistono servizi pubblici gratuiti che possono aiutarti a prepararti ai colloqui: Centri per l’Impiego, e servizi di orientamento regionali o comunali, come i COL romani, COL – Centri di Orientamento al Lavoro.
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Ricorda che non tutto dipende da te
Per concludere, ricorda questo. Se vieni scelto, è probabile che tu sia davvero la persona giusta per il ruolo. Se non vieni scelto, è probabile che tu non sia la persona giusta per il ruolo. Non c’è niente di male a non essere selezionato. Non pensare che sei sbagliato, che non vali niente, che non ce la farai mai. Accetta che non tutto è sotto il tuo controllo e che la scelta aziendale dipende da molte variabili, come la quantità e qualità degli altri candidati, il momento della selezione, le caratteristiche del sezionatore, e in ultimo, ci sei anche tu con le tue caratteristiche. In che ordine sono questi fattori? Non saprei, ma tu non sei l’unico elemento che influenza la decisione finale.
1 Sono operatori privati autorizzati da Anpal (Agenzia Nazionale Politiche Attive per il Lavoro) per favorire l’incontro tra domanda e offerta di lavoro.