A me le liste piacciono, le trovo un utile supporto alla mia memoria, mi tengono orientata, velocizzano le mie decisioni ed azioni, spuntarne le voci mi offre un sottile senso di soddisfazione. In questo post parliamo di un tipo specifico di elenco, la self-care list, la lista dell’auto-cura, della cura di sé, indispensabile per un benessere sostenibile!
Perché ci serve una self-care list?
Siamo molto frequentemente portati a trascurare noi stessi i e i nostri bisogni, soprattutto in rapporto alla quantità di cose da fare in una giornata, alle persone di cui, a qualche titolo, dobbiamo prenderci cura, agli obblighi reali o percepiti legati al lavoro. Una self-care list sembra l’ultimo dei nostri pensieri!
Eppure, focalizzare la propria attenzione sulla cura di sé vuol dire ampliare il punto di vista chiedendosi esplicitamente cosa ci serve per stare davvero bene. Spostiamo lo sguardo dagli altri a noi, dal dovere al piacere.
Questo slittamento per alcuni è difficile, molto difficile! Per cultura, per educazione, per abitudine, siamo spesso portati a mettere nella nostra lista delle priorità i compiti e gli obblighi prima dei piaceri, gli altri prima di noi, dedicando tutte le nostre energie e le nostre risorse ad obiettivi di compito, e a soddisfare i bisogni, le esigenze, a volte i desideri di chi ci sta attorno.
Nel tempo questo crea un effetto paradosso, per cui tanto più io trascuro me stesso tirandomi fuori dall’equazione “cura”, tanto meno avrò le energie da dedicare proprio a quelle persone e alle situazioni a cui tengo.
Ed ecco che entra in gioco la self-care list! La prospettiva che voglio offrire con questo post è invece quella in cui mettendoci al centro della nostra vita e prendendoci cura di noi, possiamo incrementare le nostre risorse e stare bene abbastanza da poterci anche dedicare a chi è importante per noi, alle cose che contano, senza dimenticare però noi stessi.
Cosa c’è nella tua attuale self-care list?
Per come la vedo io, ci sono due tipi di self-care list per un benessere sostenibile:
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il primo è quello legato alla protezione e alla sicurezza,
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il secondo è legato all’autorealizzazione.
Vediamoli uno per volta.
Self-care list per proteggerci e sentirci al sicuro
cioè contiene tutte quelle azioni che ci sono utili e necessarie per la sopravvivenza, ad un livello basico e fondamentale di cura. Ad esempio, in questa lista potrebbero rientrare attività che rispondono a domande quali:
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- cosa mi serve e cosa devo fare per me stesso al fine di sopravvivere?
- quanto mi serve economicamente per vivere?
- come deve essere la mia casa per essere al sicuro?
- qual è la qualità della vita minima che mi serve?
- Quali sono gli obblighi che sento di avere nei confronti del mondo?
Sono attività che da un punto di vista analitico transazionale rispondono ad un’esigenza profonda che entra nella sfera dello Stato dell’Io Genitore: vuol dire cioè tutte quelle attività che servono a proteggermi e a curarmi, finalizzate a rimanere vivo e in salute. Allora ne sono esempi mangiare, dormire, avere un’entrata minima che mi aiuti a sbarcare il lunario, avere un lavoro, prendermi cura delle persone di cui sono responsabile. Le attività che sono in questo primo elenco rispondono ad alcuni bisogni fondamentali, quelli che Maslow (1954) metteva alla base della sua piramide, cioè i bisogni fisiologici (fame, sete, sonno, sesso, omeostasi) e di sicurezza.
Self-care list per autorealizzazione
Il secondo tipo di lista di cura di sé, quella su cui io vorrei maggiormente concentrare la nostra attenzione con questo articolo, è legata alla soddisfazione personale, all’autorealizzazione. La seconda lista nasce da altre domande, come:
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- cosa mi fa stare molto bene quando la faccio?
- quando mi sento completamente me stessa?
- cosa mi dà piena soddisfazione quando la faccio?
- Cosa mi è di ispirazione nella mia giornata?
Questo tipo di domande rientrano principalmente in un’altra sfera analitico transazionale, quella dello Stato dell’Io Bambino, caratterizzato dalla spontaneità dell’azione, dalla libertà del pensiero e dal piacere del contatto con sé e con gli altri. Nella piramide di Maslow si sale nella piramide dei bisogni e ci si prende cura di quelli sociali, che hanno a che fare con il nostro sentirci in relazione significativa con gli altri, ma anche con la soddisfazione della competenza e dell’autonomia, per arrivare ai bisogni spirituali, collegati a valori profondi quali la bellezza, la giustizia, la spiritualità.
Se sei incuriosito dall’Analisi Transazionale leggi gli articoli Analisi Transazionale, crescita personale e aiuto psicologico e Motivazione e Analisi Transazionale: spunti per la crescita personale.
Cosa possiamo mettere nella lista self-care?
Devo ringraziare sentitamente per l’ispirazione Andrea Favaretto. Nel suo libro “Il sistema del successo senza sforzo”, l’autore parla di self-care list spirituale e, con grande onestà intellettuale, racconta come lui stesso abbia imparato l’uso di questa lista da qualcun altro. Io ora faccio lo stesso!
La self-care list di cui parla questo autore è un elenco di attività che la persona può svolgere in autonomia, senza coinvolgere altri, anche se poi è possibile integrare la lista con azioni da fare in compagnia.
L’autonomia è un aspetto fondamentale nella costruzione della lista, perché dobbiamo avere la piena responsabilità di quanto facciamo, senza scuse e giustificazioni.
Bisogna inserire tutte quelle attività che ti fanno sentire vivo, quello che nutre la tua energia e il tuo spirito, quello in cui ci sentiamo coinvolti al 100%, in connessione totale con quello che stiamo facendo.
La lista serve, insomma, ad avere molto chiaro quali sono le occasioni giuste per coltivare il nostro benessere quotidiano.
Nella mia personale lista ci sono, ad esempio:
- il rituale del tè, che per me è un momento della mattina presto in cui mi siedo prendo un tè o una tisana e mi concedo il tempo di pensare e scrivere cose che riguardano la mia persona non il mio lavoro
- i giochi e in generale il tempo con le mie nipoti
- fare il sudoku
- prendere il sole al mare
- un bel bagno caldo d’inverno
- una passeggiata all’aperto, meglio se nel verde.
Al momento ho 23 attività in lista, tantissime, a me sembra! All’inizio erano solo 8… ma il bello è che una volta che inizi diventi sempre più bravo a fare attenzione a tutte quelle attività in cui ti senti particolarmente vivo e ispirato!
Come individuare le azioni da inserire nella self-care list?
È particolarmente importante individuare azioni che siano davvero positive per noi, che ci facciano stare molto bene e che ci coinvolgano totalmente quando le facciamo.
Potrebbe essere facilissimo individuarle, e allora possiamo scrivere velocemente tutto quello che ci viene in mente e poi fare un controllo successivo per verificare che abbiano effettivamente le caratteristiche necessarie.
O anche, farci guidare dalle sensazioni positive ripescando nel passato situazioni in cui ci siamo sentiti particolarmente a nostro agio, completamente noi stessi, e poi scriviamo le azioni che incrociamo nei ricordi.
In qualche caso, potrebbe essere invece difficile trovarle. Non per tutti, non nello stesso modo. Ma può capitare di ritrovarsi con la mente vuota e senza sensazioni positive. Brutta sensazione…. Il rischio è che immediatamente si attivino giudizi negativi su di noi, sulla nostra vita, sulla nostra infelicità e sfortuna e via così!
In questo caso, più diffuso di quanto possiate pensare, ecco lo stratagemma.
Pensare a cose piccole. Tanto piccole. Non dobbiamo cercare azioni di chissà quale unicità, tipo fare kite surf in Portogallo. Bellissimo eh… ma mica tanto semplice da attuare nella quotidianità.
Piuttosto, concentriamoci sulla tipica giornata e individuiamo piccole azioni che ci danno gioia, leggerezza, che ci assorbono totalmente. Io, ad esempio, ero partita dalla lettura di libri gialli, poi ho aggiunto i romanzi storici, poi i libri per la crescita personale…poi mi sono venuti in mente i video, le serie tv, gli spettacoli dei comici…. E via così…
Sospendiamo il giudizio, respiriamo profondamente, e troviamo una piccola azione piacevole… gradualmente arriveranno anche altre idee.
Se poi davvero non ci torna in mente niente di piacevole e coinvolgente della vita recente, allora torniamo con la memoria ancora più indietro, a quando eravamo più giovani. Vuol dire che selezioneremo azioni di gioventù e dovremo verificare se ci fanno ancora stare bene!
Come usare la lista di self-care?
Per prendersi cura di sé occorre metterci al centro della nostra vita. Vuol dire trovare un equilibrio personale che ci consenta di portare avanti i nostri obiettivi professionali, la nostra vita di relazione, le nostre responsabilità, nutrendo al contempo il nostro spirito, per dare senso alla nostra quotidianità.
Dobbiamo scegliere tra le due liste di cui ho parlato prima? NO! Dobbiamo decidere le nostre priorità in base ai nostri valori più profondi e tenere presente che la chiave di tutto è il volerci bene. Così tanto da prenderci del tempo solo per il nostro piacere personale. E tutto il resto? Ce ne freghiamo? Assolutamente no. Ma dobbiamo uscire dal dilemma che spesso ci attanaglia: viene prima il dovere o il piacere?
Io non credo nei dilemmi, che bloccano il nostro pensiero tra due opzioni che si autoescludono, con conseguenti emozioni negative qualsiasi scelta facciamo.
Credo molto più nell’importanza di trovare una mediazione. Scelgo la “E” invece della “O”.
Come si coniuga la E nel caso delle liste?
Il suggerimento offerto da Favaretto è di cominciare la giornata facendo qualcosa per noi, preso dalla lista.
Alzarsi presto la mattina e dedicarsi anche solo 15’ in libertà un po’ di “nutrimento emozionale”
Naturalmente se sono più di 15’ va benissimo! Non dobbiamo obbligarci a farlo, naturalmente, sennò perderemmo del tutto il senso della cosa!
Cominciamo, spontaneamente, ad inserire dentro la nostra giornata una o più delle attività e spuntiamole dalla lista quando andiamo a letto. Se scopriamo di fare qualcosa che ci piace molto e ci fa stare bene, possiamo aggiungerla alla lista.
Ricordiamoci che la self-care list è solo uno strumento per ricordarci come il nostro stare bene, centrati, pienamente presenti è una risorsa fondamentale per vivere al meglio TUTTA la nostra giornata, non solo i momenti di piacere.
Vi sfido! Provate la lista e fatemi sapere come va!
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